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L'ispirazione

Figlio del Re Ferrante, Alfonso è colui che tutti aspettano, e che alla fine arriva, ma quando è già troppo tardi. Resta comunque un liberatore, un soldato più che un principe, che ama combattere con le armi e soprattutto adora festeggiare la vittoria a suon di buon vino.

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L'ispirazione

Akmed Pascià è il “piccolo” turco che nel 1480 conquista Otranto, anche se il suo poco intelligente dominio sarà di breve durata. Il suo alito di paura soffia ancora oggi per le strade della città, tanto che, in alcune notti silenziose, potrebbe sembrare di vederlo aggirarsi tra le mura, con il suo gonnellino rosso, il turbante bianco e la scimitarra impietosa.

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L'ispirazione

Nel 1480, Ferrante è il Re di Napoli, quindi anche sovrano di Otranto, ma un Re assente, interessato alle frivolezze, appassionato di caccia e allevamento. Un Re che si fa sentire solo per lettera, che non accorre in aiuto del proprio popolo e che preferisce godersi il lusso dei propri salotti dorati.

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L'ispirazione

Nachira è uno dei pescatori, tra gli Ottocento martiri decapitati sul colle della Minerva. E' stralunato, è sognatore, è umano e fragile. Per questo, non si potrebbe definire impavido o coraggioso, anzi: viene preso da un lungo delirio prima di affrontare la morte. Ma l'accetta con grande dignità.

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L'ispirazione

Mastro Natale è l'anziano capo dei pescatori, un uomo saggio e autorevole, a cui tutta la comunità degli otrantini fa riferimento, prima e dopo la venuta dei Turchi, fino alla fine. Le sue parole sono sempre nel posto giusto e al momento giusto, ed è portatore di una grande dignità.

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io, Marina

Questa storia continua, e continua con me, che raccolgo con gioia tutta questa eredità e ne faccio il mio baluardo. Prendo questa terra, e giorno dopo giorno la sento più mia.
Ma voi, se vorrete, potrete sentirla anche un po' vostra.

 

Maddalena, mia madre

Mia madre, Maddalena, è una donna che sa cosa significhi l'amore, e non demorde, anche se potrebbe. Insieme con lei e con mia sorella Silvia, nel 2001 iniziamo a ri-costruire questo sogno, che "era di uno, ed è diventato di molti". Pietra su pietra, passo dopo passo, sorridendo a dispetto del dolore, stringendo i denti per un'idea, la mia famiglia mi ha accompagnata fin qui. A ciascuno, io devo qualcosa. E se è vero che "chi getta semi al vento farà fiorire il cielo", il mio cielo è ora una primavera in festa.

Che dire...posto bellissimo, curatissimo, pulitissimo, comodissimo e...abbiamo finito i superlativi !

Fabio

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